La Zona di Produzione
Nel cuore della Valpolicella storica
La zona di produzione della cantina sociale di S. Pietro in Cariano è costituita dai territori dei cinque comuni della zona storica del Valpolicella: San Pietro in Cariano, Marano di Valpolicella, Fumane, Negrar e S. Ambrogio di Valpolicella, a circa 20 km da Verona, nella parte Nord-Occidentale della provincia.
Si tratta di un territorio collinare suddiviso in quattro valli formate dai terreni che scendono dai ghiacciai dei Monti Lessini. Il terreno, caratterizzato da una buona concentrazione calcarea ed abbondanza di sassi, è ideale per la coltivazione della vite.
I pendii, non troppo inclinati, offrono ottime esposizioni al sole e determinano una perfetta composizione delle uve da appassimento destinate alla produzione del “recioto” e dell’ ”amarone”, che richiedono precise caratteristiche e una ottimale maturazione per le uve da immediata vinificazione, quelle che danno origine al “Valpolicella Classico”.
“Una cantina sociale legata strettamente al territorio e alla sua storia”
STORIA
Nel territorio dell’antico “Pagus Arusnatium” vive la storia dei vini della Cantina Sociale di San Pietro in Cariano. Nel V° secolo A.C. la zona era abitata dagli Arusnati, antica popolazione retica dedita all’agricoltura. Già allora si produceva un vino che i poeti Romani, da Columella a Virgilio fino a Plinio il Vecchio, decantarono come il “vino retino”.
Nel paese di S. Pietro in Cariano molte sono le testimonianze dell’età romana come la stele funebre di Arria Aquileia, la Chimera di Corrubbio, che documenta il contatto tra la civiltà arusnate con la tradizione etrusca, ed alcune tombe ricche di corredi funebri , ora al museo di Vienna.
Nel frattempo S. Pietro in Cariano fu sempre un importante centro abitato tanto che, durante la dominazione veneziana , fu sede del Vicariato della Valpolicella. Il Vicario era un nobile veronese delegato a governare l’amministrazione e la giustizia e gli stemmi dei Vicari, che si sono succeduti nel tempo, sono tuttora presenti sulla facciata del vecchio Municipio.
La storia ci ha lasciato, pertanto, un ricco patrimonio artistico
Un patrimonio ricco di chiese e splendide ville ( tra le quali spicca quella di Santa Sofia progettata dal palladio per conto di Marcantonio Serego) tutte poste in luoghi ameni e contornate da un paesaggio fatto di vigneti, ciliegi e cipressi definito “il giardino di Verona”.
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